Transitare verso la digitalizzazione della fabbrica e dei processi produttivi non è soltanto indice di innovazione e di visione per le piccole e medie imprese che intendono competere sul mercato globale ma anche un’opportunità e un incentivo fiscale da non sottovalutare.
Secondo i dati ufficiali, sono le grandi imprese ad aver imboccato la via dell’Industria 4.0, mentre le PMI faticano a transitare alle nuove tecnologie produttive.
È da qui che nasce il nuovo credito d’imposta per l’Industria 4.0 dal 1° gennaio 2020.
In sintesi:
Per i beni materiali connessi all’Industria 4.0, l’agevolazione verrebbe strutturata come segue:
Investimento | Aliquota credito d’imposta | Beneficio fiscale annuale (% su 5 anni) |
Fino a 2,5 milioni di euro | 40% | 8% |
Parte eccedente 2,5 mln e fino a 10 mln | 20% | Da 8% a 5% |
Per i beni immateriali connessi all’inDustria 4.0 secondo le seguenti regole:
- Aliquota credito d’imposta del 15%;
- Beneficio fiscale annuale del 5% su 3 anni.
Per il super ammortamento invece si passerà dall’attuale maggiorazione del 30% del costo di acquisizione di altri beni materiali ad un credito d’imposta riconosciuto fino a 2 milioni di euro di investimento e:
- Credito d’imposta con aliquota pari al 6%;
- Con fruizione del beneficio annuale pari all’1,2% su 5 anni.
Dovremo attendere l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2020, manca soltanto il voto della Camera, per veder applicate in via ufficiali tali modifiche.