Controllore Centrale di Impianto (CCI). Cosa cambia con la delibera ARERA 385/2025/R/EEL?
La Delibera ARERA 385/2025/R/EEL segna un passaggio storico per la gestione della generazione distribuita in Italia. Le nuove regole che impongono l’installazione del Controllore Centrale di Impianto (CCI) per tutti gli impianti connessi in media tensione (MT) sopra i 100 kW, impongono nuovi obblighi ma allo stesso tempo offrono nuove opportunità.
Perché nasce la Delibera 385/2025
Negli ultimi anni la rete elettrica italiana ha dovuto affrontare sfide crescenti legate alla diffusione di impianti da fonti rinnovabili non programmabili (fotovoltaico ed eolico).
L’architettura RIGEDI, basata su modem GSM/GPRS per il teledistacco, è diventata obsoleta e inaffidabile. I test condotti da Terna nel 2025, uniti agli effetti del blackout iberico da 20 miliardi di euro di danni, hanno accelerato l’introduzione di un nuovo sistema: non più distacco della generazione distribuita, ma limitazione modulata della potenza attiva.
Chi è obbligato a installare il CCI
La delibera introduce l’obbligo di CCI per:
- Impianti fotovoltaici ed eolici MT >100 kW.
- Per gli impianti tra 100 e 500 kW è previsto un “CCI semplificato”, con requisiti di misura e installazione meno stringenti, ma sempre conforme alla CEI 0-16.
- Per impianti superiori a 500 kW resta invece l’obbligo del CCI completo.
Scadenze principali
Gli adeguamenti variano in base alla taglia e alla data di richiesta di connessione:
- >1 MW: obbligo di installazione entro 28 febbraio 2026 (esistenti) o allaccio (nuovi).
- 500 kW – 1 MW: scadenza al 28 febbraio 2027.
- 100 kW – 500 kW: scadenza al 31 marzo 2027.
Sono previsti bonus economici per gli impianti esistenti che si adeguano in anticipo, fino a 10.000 €.
Cosa deve fare il produttore
- Inviare al DSO (E-Distribuzione) la dichiarazione di avvenuto adeguamento o installazione CCI.
- Caricare la documentazione (dichiarazioni, certificazioni CA, Allegato 11 RdE, ecc.) sul portale dedicato.
- Attendere le verifiche funzionali da remoto del DSO, che devono avvenire entro due mesi.
Per i nuovi impianti, il CCI deve essere installato prima dell’allaccio; per gli esistenti, entro le scadenze fissate.
Conseguenze per chi non si adegua
Le sanzioni sono rilevanti:
- Nuovi impianti: sospensione della connessione fino a installazione del CCI.
- Impianti esistenti: sospensione degli incentivi GSE e obbligo per i trader (BRP) di riversare a Terna i ricavi dell’energia immessa fino all’avvenuto adeguamento.
Opportunità per produttori e sistema
Il CCI non è solo un obbligo, ma anche un’opportunità:
- Permette di integrare sistemi di accumulo e funzioni EMS (Energy Management System).
- Abilita la partecipazione al Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) tramite ruolo di UPM.
- Rende la generazione distribuita più programmabile e controllabile, facilitando l’integrazione di nuova capacità rinnovabile senza saturare le reti.
Conclusioni
La Delibera ARERA 385/2025/R/EEL e la revisione dell’Allegato A72 rappresentano un passo decisivo verso le Smart Grid.
Il CCI diventa la chiave per coniugare sicurezza di rete, crescita delle rinnovabili e nuove opportunità di business per i produttori.
Chi opera nel settore energetico deve attivarsi subito per rispettare le scadenze e sfruttare i bonus disponibili. In caso contrario, le conseguenze economiche possono essere pesanti.